martedì 30 settembre 2008

MANIFESTAZIONE DEL 26 SETTEMBRE



Venerdì 26 settembre alle ore 17.30 in piazza XX Settembre, "manifestazione delle scuole" indetta dall'Assemblea genitori ed insegnati delle scuole bolognesi per dire no al maestro unico e per chiedere il ritiro immediato del decreto 137-1 settembre 2008.

FOTO DI LUCA CALANDRIELLO

ARTICOLO DA LA REPUBBLICA 15-09-08

LINK SITO: http://www.flcgil.it/notizie/rassegna_stampa/2008/settembre/repubblica_un_attacco_a_elementari_e_materne_cosi_si_favoriscono_gli_istituti_privati
ROMA - «Il piano del ministro Gelmini parla chiaro. Alle materne assistiamo al taglio della mela. Poche chiacchiere: in una prospettiva molto ravvicinata, l´orario sarà solo antimeridiano. Alle elementari si assiste al gioco delle ore: 24 a settimana con il maestro unico o 27 con quello prevalente, tipico della scuola privata. Un attacco frontale, micidiale ai gioielli di famiglia della scuola italiana».Franco Frabboni, ordinario di Pedagogia all´Alma Mater di Bologna, ha appena finito di studiare il piano programmatico dei ministri Gelmini e Tremonti.Il suo giudizio è molto pesante.«Perché sono molto preoccupato per quello che potrà accadere nel futuro prossimo. La scuola materna è radicata nelle regioni del Centro-Nord e il piano incontrerà un´opposizione generalizzata, a prescindere dal colore politico. Qui si attacca la vita quotidiana delle famiglie, la loro organizzazione di vita. Ma il colpo più grave sarà per le regioni del Sud, dove la scuola materna sta faticosamente decollando. Se passasse il principio del piano, le materne scomparirebbero».E le elementari?«Qui la storia è più complessa. Si passa al maestro unico e si ipotizza quello prevalente nel caso di un orario settimanale di 27 o 30 ore. Con quello unico non c´è discussione. Si distrugge il modulo delle tre insegnanti su due classi impegnate in tre aree disciplinari: linguistica, storia e geografia, matematica e scienze. Il maestro tuttologo oggi non ha senso. Con quello prevalente non è molto meglio: se si tagliano migliaia di insegnanti di ruolo, il maestro prevalente si farà aiutare da giovanotti di buona volontà, come nelle private, e sottopagati, che provano ad insegnare musica, inglese e informatica».Il ministro Gelmini ripete che il tempo pieno non verrà toccato, anzi sarà incrementato.«Starei attento, se fossi al suo posto, prima fare queste affermazioni. Lo scenario che vedo all´orizzonte è il seguente: nella scuola pubblica con il maestro unico a 24 ore nella maggioranza delle classi, il tempo pieno diventerà il centro di raccolta dei ragazzi che hanno problemi, quindi richiedono due insegnanti. Dai piccoli disabili ai figli degli immigrati. Un po´ come succede negli Stati Uniti, dove la scuola pubblica assorbe la fasce povere della popolazione».Siamo su quella strada?«Se il progetto andrà in porto a guadagnare saranno le scuole cattoliche, ma non solo. Anche le private accessibili alla media borghesia e quelle di élite, che potranno rispondere alle giuste esigenze delle famiglie, ma solo di quelle che dispongono di un ricco portafoglio. E togliere ossigeno alla scuola elementare pubblica, a mio avviso, ha proprio questo obiettivo».

lunedì 22 settembre 2008

IL PAESE DEI BALOCCHI, MA CHI E' PINOCCHIO?


ARTICOLO: CITY 22-09


PAROLA DEL MINISTRO GELMINI Premi in arrivo a partire
dal 2011. Però saranno subordinati ai tagli degli altri costi, del numero
dei docenti (87mila in meno) e anche delle materie insegnate.

ROMA Dopo il bastone con l’annuncio di 140mila tagli al personale della Scuola arriva la carota. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, infatti, ha annunciato che sta pensando a istituire
incentivi fino a 7 mila euro per gli insegnanti più bravi.
Lo ha anticipato al giornalista Bruno Vespa, che l’ha intervistata per il suo nuovo libro, ancora inedito. Incentivi graduali e non per tutti. Al momento,però,si tratta di intenzioni, che dovranno reggere alla prova del risparmio. “Dipenderà dal fatto di riuscire a ottenere le economie e dalla situazione dei conti dello Stato”, spiega la Gelmini, “ma il calcolo da noi eseguito ci lascia ottimisti”. Vorrebbe cominciare con i premi di produttività per i docenti dal 2010 2011; poi farli salire nel 2012 fino a un importo tra i 5 e i 7mila euro lordi l’anno.Ma solo per 250 mila insegnanti, i migliori d’Italia. Non è ancora chiaro, però, quali potrebbero essere i criteri per sceglierli,né a chi toccherà farlo. Spariranno molti supplenti. L’unica cosa certa, al momento, è che gli eventuali incentivi poggeranno sui risparmi. “Di qui nasce la necessità di eliminare 87mila insegnanti”, continua la Gelmini. “Chi è di ruolo resta di ruolo, ma molte supplenze non verranno confermate”. Secondo i calcoli del ministro, infatti, dal mancato rinnovo dei contratti e dalla diminuzione del numero di insegnanti dovrebbero arrivare oltre 2miliardi di euro nel triennio 2010 2012, e 956milioni a partire dal 2012.E del resto la linea rimane quella dei tagli, anche alle materie insegnate: “Dobbiamo ridurre le ore e far pesare di più quelle che restano puntando sulle materie fondamentali senza imparare male un po’ di tutto”, ha ribadito il ministro a Bruno
Vespa. (CITY)

domenica 21 settembre 2008

CARI GENITORI, LO SAPEVATE CHE ... ???



Il giorno 11/09/2008 si è costituito il Collettivo Autonomo Grizzana al quale partecipano la maggior parte dei docenti e personale ATA dell’I.C. di Grizzana Morandi,

allo scopo di:

- evitare l’inserimento del MAESTRO UNICO e quindi ostacolare la drastica riduzione del tempo scuola che, oltre a eliminare già dal prossimo anno posti di lavoro per gli insegnanti, negherebbe a TUTTE le famiglie il diritto di garantire ai propri figli un’esperienza educativa e didattica frutto della collaborazione e condivisione fra i docenti;
- evitare la riduzione delle ore di LETTERE e TECNOLOGIA nelle scuole secondarie di I grado (l’orario passerebbe a 29 ore settimanali), con ulteriori tagli alle cattedre;
- contrastare la legge 133 del 6/08/08 che prevede tagli di 70.000 docenti e 43.000 assistenti amministrativi, tecnici ed ausiliari, da attuare nel corso di tre anni, già a partire dall’a.s. 2008/09;
- evitare che il TEMPO PIENO venga sostituito e barattato in un puro servizio di “sorveglianza pomeridiana”;
- evitare la chiusura e il conseguente accorpamento degli istituti scolastici dei piccoli centri che abbiano un numero di iscritti inferiore a 500;
- evitare l’attuazione di interventi volti ad incrementare il numero degli alunni per classe, fino ad un massimo di 35, da realizzare entro l’anno scolastico 2011/2012;
- evitare che la scuola pubblica italiana, una tra le più apprezzate nel mondo, diminuisca la qualità del proprio servizio e rischi di essere trasformata in fondazione.


Per queste ragioni, gli insegnanti del Collettivo Autonomo Grizzana si rendono fin da ora disponibili ad offrire qualsiasi tipo di informazione e documentazione a riguardo.
Si augurano che possa nascere un dialogo aperto e partecipato con le famiglie e il territorio allo scopo di difendere la qualità dell’istruzione e il valore educativo che la scuola si è guadagnata nel tempo.


Il Collettivo Autonomo Grizzana



DOCUMENTO DI CONTESTAZIONE

Bologna, 11/09/2008

DOCUMENTO DI CONTESTAZIONE

DEL DECRETO LEGGE 133/2008 Capo II Art. 64
E
IL DECRETO LEGGE 137/2008

Il Collettivo Autonomo Grizzana ha stilato e sottoscritto un documento di contestazione del Dl 133/2008 e del Dl 137/2008; nello specifico si contesta:
1. L’introduzione della figura del maestro unico, imposta senza alcun dibattito e per decreto, in quanto comporterà:
- un’azione pedagogica inefficace nel contesto attuale, fortemente diversificato e tecnologicamente avanzato rispetto ad un modello scolastico vecchio, superato e anacronistico;
- tagli alle cattedre tra le 40.000 e le 50.000 unità (solo tra i precari, senza contare gli esuberi tra i docenti di ruolo), con una conseguente disoccupazione di maestri, i quali hanno finora adempiuto egregiamente ai loro compiti portando la Scuola Primaria italiana a raggiungere il 6° posto nel mondo.
- una trasformazione del tempo pieno finalizzato all’attuazione di attività didattiche che mirano alla crescita e allo sviluppo del fanciullo in un “dopo scuola” non affidato a personale docente qualificato.
2. L’attuazione di interventi e misure volti ad incrementare, gradualmente, il numero degli alunni per classe, fino ad un massimo di 35, da realizzare entro l'anno scolastico 2011/2012.
3. Revisione dell’organico complessivo del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), finalizzata ad una riduzione pari al 17% della consistenza numerica della dotazione organica, con conseguenti enormi disagi nell’erogazione dei servizi.
4. Chiusura e/o accorpamento degli istituti scolastici dei piccoli centri, aventi un numero di iscritti inferiore a 500 alunni, con eliminazione di circa 1300 sedi.
5. Riduzione da 36 a 30 ore dell’orario settimanale negli istituti tecnici e professionali con conseguente razionalizzazione dei piani di studio.
6. Razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso per le scuole secondarie di I e II grado, con conseguente cancellazione di 100.000 cattedre.
7. Riduzione delle ore di lettere, lingue straniere e tecnologia nella scuola secondaria di I grado (classi di concorso A043, A245, A345 e A033), con ulteriori tagli alle cattedre, a fronte di un bisogno crescente nell’apprendimento della lingua italiana (aumento degli alunni stranieri), delle lingue straniere e delle tecnologie informatiche (adeguamento agli standard internazionali).
8. Trasformazione di istituti pubblici in fondazioni.
9. Nuovo sistema di reclutamento dei docenti con incarico annuale basato sulla chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici.
10. Disegno di legge relativo alla formazione ed al reclutamento degli insegnanti: al nuovo sistema di reclutamento dei docenti sembra, infatti, che potranno partecipare esclusivamente i neolaureati non inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, riservando loro il 50% delle immissioni in ruolo, mentre il restante 50% sarebbe riservato agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento.

Su quest’ultimo punto l’on. Aprea ha dichiarato: “Non prevedere nuove modalità di reclutamento che contengano garanzie di competenza disciplinare e didattica, insieme a canali preferenziali di assunzione negli organici delle istituzioni scolastiche autonome significa rinunciare per alcuni decenni ad avere docenti più preparati e mediamente più giovani nelle scuole italiane.” (citazione dall’intervista rilasciata a Reginaldo Palermo e pubblicata da La Tecnica della Scuola del 27/7/2008).


Noi, insegnanti del Collettivo Autonomo Grizzana, manifestiamo profondo disaccordo, sdegno, disgusto e rabbia per quanto annunciato ed attuato con tempi e modalità superficiali e lesivi della nostra professionalità, per la quale abbiamo investito anni di studio e capitale.
Inoltre, manifestiamo tutta la nostra preoccupazione per essere stati tagliati fuori da qualsiasi decisione in merito al nostro ambito lavorativo, a cui, peraltro, siamo fieri di appartenere.

Pertanto


adotteremo ogni forma di contestazione democratica per far sentire la nostra voce, soffocata da una controinformazione e da un “Ministro” che invece di dare ascolto ai propri insegnanti li ha offesi e demotivati, prospettando per loro un “futuro” lavorativo che esula dall’ambito professionale per il quale si sono formati con determinazione e passione.


Il Collettivo Autonomo Grizzana

IL PRIMO PASSO...

ATTO COSTITUTIVO DEL COLLETTIVO AUTONOMO GRIZZANA


Il giorno 11 settembre 2008 si autoistituisce il Collettivo Autonomo Grizzana (BO) composto da docenti e personale ATA.
Il Collettivo non ha nessun colore e nessun fine politico.
Il Collettivo nasce per contrastare il Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137 (che istituisce la figura del maestro unico) e il DL 133/2008 Capo II Art. 64 Disposizioni in materia di organizzazione scolastica:
Le azioni del Collettivo sono mirate ad:
1. Informare docenti e famiglie dell’involuzione che il sistema scolastico sta subendo.
2. Creare un polo della montagna che si estenda e si colleghi a livello nazionale con le attività promosse dalle altre scuole.
3. Far pervenire alle istituzioni la propria voce di dissenso nei confronti di riforme nate senza il consenso delle parti sociali.
4. Dare spazio alla propria disapprovazione attraverso organi di informazione.
5. Organizzarsi per manifestare in modo compatto e fermo senza ledere il diritto allo studio degli studenti.
Le richieste del Collettivo Autonomo Grizzana sono state formulate ed esplicitate nel documento redatto il giorno 11 settembre 2008 e allegato all’Atto costitutivo.

Bologna, 11 settembre 2008